Statua calcarea (probabilmente votiva) di Meretsegher 𓌸𓊃𓎼𓂋𓀁𓆗 (Mrt-sgr), la dea serpente venerata a Deir el-Medina, custode del villaggio e della necropoli.
Meretsegher è una divinità protettrice e misericordiosa ma anche severa (“essa sorride con il sorriso di un leone selvaggio, perseguita colui che trasgredisce contro di lei”).
La dea infligge infatti anche punizioni, come quella di Neferabu, il “servitore nella Sede della Verità”, che racconta, nel testo di una stele conservata al Museo Egizio di Torino e ora esposta al Museo Archeologico di Milano, di aver offeso Meretsegher e di essere quindi stato punito con una malattia, dalla quale è guarito dopo aver recitato numerose preghiere rivolte ala dea.
Secondo il racconto, il perdono della dea sarebbe giunto sotto forma di una gentile brezza che ha portato via con sè ogni male.
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