Nell’antico Egitto i pesci, che popolavano il Nilo in numerose specie, avevano una propria valenza simbolica ed erano spesso associati a divinità.
In questa immagine troviamo le statuette (probabilmente votive) dei seguenti pesci (in ordine dal primo riquadro in alto a sinistra):
- “Lates niloticus” (persico del Nilo) o “Distichodus niloticus” consacrato alla dea Neith e del quale era pertanto vietato cibarsi nella città di Esna;
- “Tilapia nilotica” simbolo di rinascita;
- il Lepidoto (“Barbus bynni” o carpa del Nilo), associato alla dea leonessa Mehyt venerata a Lepidontopolis (a nord di Abido);
- l’Ossirinco, considerato come protettore del defunto e garante della sua resurrezione;
Le statuette sono esposte alla mostra "Sotto il cielo di Nut. Egitto divino" presso il Museo Archeologico di Milano.
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