domenica 5 aprile 2020

L'evoluzione del sistema di scrittura geroglifico: ieratico, demotico e copto

Papiro in Ieratico con due linee in demotico in alto (Libro delle Respirazioni), Cambridge - University Library (ora esposto alla mostra "L'Egitto di Belzoni").

Il sistema di scrittura geroglifico abbraccia un arco di ben 4 millenni, dalle prime attestazioni, datate attorno al 3.100 a.C circa, fino agli ultimi testi di File, appartenenti al IV sec. d.C.


Pur essendo sempre stato caratterizzato da uno stretto legame con l’arte, nella misura in cui l’immagine (il segno geroglifico) era anche elemento ornamentale (e quasi già opera d’arte), nel corso del tempo subì delle evoluzioni oggettive e stilistiche talvolta dettate da esigenze di maggiore praticità.


Fin dai tempi più antichi infatti, gli scribi, misero a punto un sistema corsivo di registrazione della lingua, che fosse di più rapido utilizzo per esigenze amministrative, di contabilità e quotidiane in genere: lo ieratico.

In età greco-romana, lo ieratico divenne appannaggio della classe sacerdotale colta e, nel VII sec. a.C., con l’avvento delle dinastie saitiche e lo spostamento del centro del potere nel Basso Egitto, il ruolo di scrittura per la vita quotidiana è ceduto alla tradizione geroglifica corsiva del delta: il demotico (=“scrittura popolare”).

Lo ieratico non si estinse, ma si specializzò invece come scrittura letteraria e religiosa.

Il demotico stesso, incalzato in seguito dalla lingua dei regnanti greci, cedette poi il posto alla più moderna scrittura greca.

La sua fine fu segnata tra il II e il III sec. d.C., con le ultime iscrizioni demotiche che risalgono al V sec. d.C.

L’alfabeto greco, arricchito di alcuni segni speciali derivati dal demotico al fine di rendere i suoni estranei alla fonetica greca, continuò a dar voce alla sua lingua sotto il nome di copto.

www.legittodibelzoni.it
www.padovart.it






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